Verso un’agricoltura sostenibile

Il modello agro-industriale (frutto dalla cosiddetta “rivoluzione verde”  che imperversò tra gli anni quaranta e settanta del secolo scorso) ha, oggi, palesato i suoi limiti, avendo determinato esternalità negative fortemente impattanti sull’ambiente. Alcune pratiche agricole possono, infatti, esercitare una eccessiva pressione sull’ambiente e provocare degrado dei terreni, carenza e inquinamento delle acque, perdita di habitat naturali e di biodiversità.

Le pubblicazioni scientifiche (frutto di studi tossicologici ed epidemiologici) riportate nelle sezioni del sito, dimostrano la tossicità di alcune sostanze impiegate in agricoltura. Tali sostanze si sono rivelate nel tempo più pericolose di quanto fosse stato inizialmente supposto, sia per quanto riguarda gli equilibri eco-sistemici  sia per la salute umana.

Per questi motivi è necessario promuovere metodologie e tecniche alternative, che pur risultando valide ai fini produttivi, siano in grado di assicurare un più elevato grado di tutela della salute umana e dell’ecosistema.

È necessario che l’agricoltura fondi i propri schemi produttivi sul rispetto di un nuovo equilibrio tra economia, ambiente e salute.

la terra che nutre

Perché perseguire la sostenibilità?

Il libro “La Terra che Nutre”, edito da Giunti e pubblicato in occasione del 25° anniversario di CCPB, è una raccolta, sotto forma di intervista, di pareri e riflessioni di persone che operano con ruoli di rilievo negli ambiti più diversi e sono interessati al rapporto fra biologico e sostenibilità.

Abbiamo selezionato alcuni estratti del libro che rispondono alla domanda “Perché perseguire la sostenibilità?” come punto di partenza per una riflessione che può interessare sia i consumatori sia coloro che operano nel biologico e si propongono come protagonisti di un nuovo e ancor più significativo sviluppo di questo settore.

Andrea Segrè – Preside della facoltà di Agraria dell’Università di Bologna, Presidente di Last Minute Market.

“Dobbiamo arrivare a una società che fonda la sua economia sull’ecologia. Cos’è l’economia? Seguendo la sua etimologia Oikonomia è lo studio, la gestione, la norma della nostra casa. Cos’è invece l’ecologia? Anche in questo caso, prendendo alla lettera l’etimologia, Oikologia è lo studio, la gestione, la norma della nostra casa grande, cioè del nostro ambiente naturale. Non è strano che anche per gli economisti più avanzati come Latouche, che si definiscono “economisti ecologici”, l’ecologia sia un aggettivo dell’economia? Com’è possibile che la casa piccola (economia) possa contenere la casa grande (ecologia)? […] Secondo la mia visione la soluzione esiste già. Basta invertire la rotta e pensare che sia l’ecologia a inglobare l’economia e non il contrario, come avviene attualmente.”

Oscar Farinetti – Fondatore di Eataly

“Solo un sistema sostenibile ha futuro. Se si rompe l’equilibrio complessivo in qualunque punto, si crea una crisi, la cui soluzione produce costi sia in termini di risorse finanziarie sia in termini di risorse umane. Penso ai contadini e ai lavoratori insoddisfatti perché sottoremunerati o costretti a vivere in modo indecoroso, penso alla distruzione delle risorse energetiche non rinnovabili, penso al diffondersi di malattie sconosciute, alla sovrabbondanza di rifiuti, all’infelicità che permea la maggior parte delle comunità del pianeta…”

Fabrizio Piva – Agronomo e Amministratore delegato di CCPB srl

La sostenibilità prevarica qualsiasi concetto di economicità. Perseguirla va oltre qualsiasi motivazione o legittimazione produttiva. Agire in sua funzione sul piano economico significa creare le condizioni per cui sul mercato vengano offerti prodotti equi e puliti, sempre nell’ottica di garantire al cittadino un risultato finale rispettoso delle risorse, dei metodi, dei mezzi con cui li otteniamo. Non ultimo, delle persone e del pianeta. Penso inoltre che la sostenibilità abbia molto da spartire con la bellezza. Il perché sta tutto nell’immagine stessa dell’equilibrio. Il rispetto degli equilibri dei cicli biologici porta a produzioni agroalimentari alleate delle risorse naturali.”

Angelo Consoli – Direttore del CODECO e presidente del CETRI-TIRES (Centro Europeo per la Terza Rivoluzione Industriale)

É necessario fare ricorso a un nuovo umanesimo. Dobbiamo iniziare ad agire e pensare come la natura, in modo olistico: perseguire la sostenibilità significa per l’uomo capire e riconoscere la propria indipendenza nei confronti della natura, imparando a interagire con essa senza prevaricarla. Ma per poter conseguire questa nuova forma di rapporti con la natura è necessario ripensare l’intera sfera dell’agire umano, a partire da un assunto fondamentale: l’allontanamento dall’individuo spinto dalla logica del profitto, richiesto e perseguito a ogni costo.”

Paolo De Castro – Prof. In Economia e Politica Agraria presso l’Università di Bologna, due volte Ministro delle Politiche Agricole, Presidente della Commissione Agricoltura del Parlamento europeo

“La sostenibilità, da tempo, non è più un tema da salotto; non è più un’opzione, ma un obbligo in tutti i i settori economici. Per quanto concerne l’agricoltura, c’è ormai una consolidata attenzione all’uso e al consumo del suolo e dell’acqua, delle risorse naturali che non sono infinite. […] E allora dobbiamo preservare le risorse naturali presenti sul pianeta per le generazioni future.”

Gli estratti riportati sono stati gentilmente concessi dal CCPB; ulteriori informazioni sul libro sono disponibili sul sito del CCPB al link http://www.ccpb.it/blog/2013/05/30/la-terra-che-nutre/

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