Risposta del Prof. Giuseppe Altieri a Roberto Bassi

La Legge Europea si Basa sul Principio di Precauzione “Ambientale-Sanitario”, strettamente inter-connesso, che costituisce le fondamenta del trattato europeo. Così come il Diritto Greco-Romano è alla base dei principi costituzionali inviolabili dei Paesi Membri alla salute e all’ambiente salubre, “principi giuridici” non delegati ai trattati internazionali e “regolatori della libertà di iniziativa economica” (Art. 32, 9, 41, Costituzione Italiana).

Sulla base del Principio di Precauzione è necessario dimostrare l’innocuità di una tecnica, prima di poterla immettere nel mercato. E in tal senso Giordano Bruno e Galileo, Scienziati di Natura, non potrebbero mai accettare come Scientifica la Manipolazione del DNA, che può paragonarsi all’uso della Clava contro la perfezione della Natura. Tanto che, per le conseguenze che numerosi studi scientifici indipendenti stanno evidenziando, ciò di cui si potrebbe discutere “scientificamente” (se la scienza potesse arrivare a capire le conseguenze negative sulla salute del l’induzione del caos genetico) non è “se” gli OGM sono pericolosi o meno per la salute, bensì “come” risultano e risulteranno pericolosi per la salute.

Per quanto concerne la “resistenza agli erbicidi” da parte delle erbe cosiddette “infestanti”, spesso fonti preziose alimentari o medicinali, come l’Amaranto, pianta sacra degli Incas, dal valore nutritivo molto superiore al Mais, che oggi coltiviamo diserbando chimicamente l’Amaranto… (da perfetti imbecilli), è noto che si tratta di un meccanismo di “selezione genetica”, in questo caso definibile come “innaturale”, in quanto operata da agenti artificiali chimici. Per cui, all’aumentare della pressione selettiva, ovvero più erbacce si cerca di uccidere con i trattamenti chimici, più velocemente si selezionano le popolazioni resistenti al determinato prodotto chimico. E, in ogni caso, l’uso dei disseccanti totali ed erbicidi è destinato puntualmente a fallire, come dimostrano le centinaia di specie divenute resistenti ai diversi principi attivi chimici.

Gli unici esseri viventi che non hanno speranza di diventare resistenti alle sostanze chimiche di sintesi sono, purtroppo, gli esseri umani ai vertici delle catene alimentari, i quali si nutrono da 50 anni di alimenti contaminati da Pesticidi e Diserbanti/Disseccanti (xenobiotici-biocidi), le cui conseguenze sulla salute sono sotto gli occhi di tutti e “scientificamente” dimostrate a posteriori, violando il Principio di Precauzione (ovvero la legge). Esasperate negli ultimi due decenni dall’avvento sulle nostre tavole di OGM (Dna transgenico e proteine incognite ed imprevedibili connesse che si diffondono attraverso il TGO, trasferimento genico orizzontale) ed elevati residui di disseccanti totali e tossine Bt “alterate”, che stanno compromettendo la salute Umana in modo esponenziale. La perdita di aspettativa di vita sana in Italia è di circa 8 anni negli ultimi 10 anni (fonte Eurostat) e il nostro paese ha il triste record mondiale dei tumori dell’Infanzia (OMS).

Gli esseri Umani non sono dotati di capacità riproduttive paragonabili alle piante, agli insetti e agli altri patogeni vegetali e le modificazioni “genetiche” ed “epigenetiche” del suo DNA, dovute a fattori xenobiotici, non selezionano “individui resistenti”, bensì portano drammaticamente alla comparsa di innumerevoli nuove patologie degenerative, tumorali, autoimmuni, allergeniche, ormonali, celiache, riproduttive, teratogene (alterazione del dna degli spermatozoi), cerebrali, ecc… un vero è proprio programma di sterminio ben architettato dalle Multinazionali, che ne hanno fatto il loro “Affare del Secolo”…
La domanda scientifica da porsi è: “come riuscirà l’essere umano a fermare questi folli “Stranamore” con le armi del Diritto ed a sopravvivere a questo secolo?”
Oggi l’Unione Europea ha investito 500 miliardi di € (70 solo per l’Italia) per sostenere la riconversione Ecologica dell’Agricoltura, nei prossimi 6 anni. Gli agricoltori biologici hanno diritto alla copertura dei mancati ricavi, maggiori costi, più il 20% per le spese di transazione e il 30% per le azioni collettive, attraverso i Pagamenti Agroambientali, ovvero il Biologico “deve convenire per legge” visti gli enormi benefici indiretti…

Bastano 4-5 miliardi di € all’anno, ben spesi, per riconvertire tutta l’Agricoltura Italiana in Biologico… e ne abbiamo a disposizione almeno 12… E potremmo ridurre drasticamente le spese per il dissesto idrogeologico (almeno 15 miliardi all’anno) e per le Malattie degenerative (almeno 100 miliardi di € all’anno !!). Gli agricoltori biologici hanno diritto a 1.500 € / annui per consulenza agroecologica, 3.000 € /annui per spese di certificazione Biologica, oltre a Programmi di Promozione e Innovazione coperti al 70-80% dei costi… ed assicurazioni agevolate per la difesa delle coltivazioni con metodi biologici, con recupero delle polizze al 65%…

Le risorse agroambientali sono disponibili dal 1992 e in forma obbligatoria dal 2000. E, per ottenere il rispetto dei diritti degli agricoltori, purtroppo abbiamo dovuto rivolgerci ai TAR.

Le regioni e il MIPAAF stanno per approvare i PSR e i PSN di Sviluppo Rurale 2014-2020.

Forse questa volta sarà possibile lavorare meglio in fase di concertazione… lo sperano soprattutto i nostri figli.

Giuseppe Altieri,
Agroecologo

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