La risposta di Roberto Bassi alla lettera di Valentino Mercati

Pubblichiamo di seguito la risposta di Roberto Bassi, Professore di Fisiologia Vegetale e firmatario dell’appello “Non perdiamo la sfida agli OGM”, alla lettera di Valentino Mercati

Caro Sig. Mercati,

grazie per avermi anticipato la lettera da Lei inviata al “Sole 24 ore”.  Non so ancora se verrà pubblicata ma la considero un documento molto importate e la ringrazio per la sua partecipazione al dibattito cosa che permette di confrontarci e chiarire non solo le posizioni reciproche di chi è a favore o contrario alla coltivazione di OGM ma anche di chiarire alcuni dati di fatto senza di che diventa difficile parlarsi.

Se mi permette comincerò da alcuni di questi dati base.

Lei scrive: “Si consideri poi che molte delle affermazioni contenute nei due articoli citati a noi appaiono anche tecnicamente sbagliate………… Si consideri ad esempio il passaggio per cui si sostiene che le coltivazioni OGM riducono l’uso di fitofarmaci, essa è del tutto priva di fondamento, basti pensare che il 90% del mais OGM in circolazione è stato modificato proprio per essere resistente a specifici erbicidi, il cui uso prolungato determina l’insorgere di pericolosissimi fenomeni di resistenza che creano dei super infestanti e inducono un aumento progressivo dell’utilizzo di fitofarmaci.

Il meccanismo attraverso cui una pianta resistente ad un fitofarmaco  riduce l’uso di questa sostanza chimica  è molto chiaro:  prendiamo ad esempio gli erbicidi che vengono usati per controllare le infestanti.  Se usa, poniamo una pianta di mais non resistente al DIURON,  dovrà agire più volte in pre-emergenza per colpire le infestanti senza uccidere la coltura che vuole crescere.  In pre-emergenza il terreno è in gran parte spoglio solo una minima parte dell’erbicida andrà a segno mentre il resto coprirà il terreno e verrà dilavato nella falda o diffuso dal vento assieme alla polvere su cui sarà adeso.  L’efficacia sarà comunque bassa in quanto i semi infestanti potranno comunque crescere assime la sua coltura dopo che questa sarà germinata.  E’ invece possibile trattare una coltura OGM in post-emergenza  con un numero (molto) minore di trattamenti quando la gran partre dei semi saranno germinati visto che la pianta resistente sarà immune. Inoltre il fitofarmaco sparso andrà sulle foglie piuttostio che sul terreno.

Quindi: I trattamenti chimici  costano cari e sono dannosi all’ambiente  e le piante resistenti  RIDUCONO il loro uso in maniera molto significativa. Meno erbicida sarà sparso minore sarà la probabilità di selezionari resistenti.

potrei continuare con molte delle cose che Lei ritiene “palesemante assurde”  ma che hanno invece una spiegazione semplice e immediata per chi abbia studiato professionalmente la biologia delle piante e degli ecosistemi.  Noi siamo a disposizione per questi chiarimenti, in particolare per chi, come Lei, rappresenta una categoria di associati e ha quindi una particolare responsabilità quando parla in pubblico.  Nessuno di noi ricercatori è titolare di una multinazionale e non abbiamo vantaggi economici a soatere una posizione piuttosto che un’altra  tranne che per avere approfondito i fatti in questione.  Siamo a Sua disposizione.

con i migliori saluti

Roberto Bassi
Professore di Fisiologia Vegetale e firmatario della lettera

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  1. Valentino Mercati risponde a Roberto Bassi | Liberi di coltivare - 25 agosto 2014

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